Foto di scarafaggi: guarda le immagini di Blattella germanica.


Sono foto di scarafaggi fatte in una cucina.

Queste foto di scarafaggi illustrano Blattella germanica, è un insetto domestico molto comune. La cucina è il suo ambiente ideale: è lì dove si annida, vive e si riproduce. Se la vedi in giro in altre stanze – probabilmente – in cucina ormai ce ne sono tante.

Se n’è accorta tardi anche una nostra cliente, che è rimasta stupita per gli insetti in casa. Nell’email ci ha scritto: “Da un po’ di tempo in cucina vedo degli insetti marroni, quando accendo la luce corrono veloci e spariscono. Li trovo anche nella dispensa tra i barattoli e i pacchetti. Che bestie sono?”.

Sono parole che esprimono una leggera preoccupazione. Ma la sua giustificata apprensione è diventata sconcerto quando la cliente ha saputo che quegli insetti in casa sono scarafaggi. Aveva in mente lo scarafaggio nero e non sapeva che ce ne sono altri. Tutti ugualmente pericolosi per la salute. Per lei avere gli scarafaggi in cucina è un pensiero rivoltante.

foto scarafaggi_Blattella-germanica

Gli insetti in casa spesso hanno un soprannome.

Blattella germanica è il nome scientifico, ma questa blatta viene chiamata anche in altri modi. Gli insetti che vivono in casa spesso hanno un soprannome che evoca le loro abitudini. Sono nomi comuni molto espressivi che rendono le cose più semplici a chi è inesperto. Per esempio la cimice dei letti è detta anche cimice del materasso, perché vive in particolar modo su quell’oggetto.

E così anche Blattella germanica è chiamata semplicemente blattella – io la chiamo così – ma se cerchi nel web in Wikipedia la troverai soprannominata blatta fuochista.

La spiegazione di un nome così particolare è semplice. Dentro a un ambiente a grandi linee a lei adatto si annida nei punti più caldi. Per esempio vicino ai fornelli o nelle intercapedini del forno di casa, ecc. Il suo ambiente di vita ideale ha una temperatura simile a quello dove svolge il suo incarico il fuochista che per lavoro sorveglia una caldaia o un forno.

foto di scarafaggi

Cosa c’entra Blattella germanica con il caffè!

Come dicevo anche io mi adeguo, e a volte uso i soprannomi degli insetti, ma bisogna stare attenti perché in certi casi si rischia di confondere le idee. Lo dice anche il proverbio: il troppo stroppia!, e per questo non bisogna esagerare. Ma ecco cosa succede: Blattella germanica è chiamata anche blatta del caffè e così qualcuno si è convinto che sia un parassita del caffè.

Quest’idea è sbagliata. L’equivoco deriva dal fatto che – soprattutto nei bar – questo scarafaggio infesta la macchina del caffè espresso, e anche i cassetti del mobile dove si accumula il residuo di caffè esausto. Blattella è affezionata alla macchina e al suo ambiente, semplicemente perché in questi posti la temperatura e l’umidità concordano con le sue esigenze di vita.

Infatti Blattella germanica si insedia in ambienti caldi e umidi. La temperatura ideale è intorno ai 30° C e l’umidità relativa è del 40%. E’ una condizione di alcuni punti della cucina di casa, delle cucine industriali, delle industrie alimentari, dei laboratori delle panetterie, dei ristoranti, dei bar, ecc.

foto di scarafaggi

Una foto di scarafaggi presa al volo.

Le foto di scarafaggi ritraggono alcune blattelle trovate in una cucina visitata per lavoro. Nella fotografia sopra un insetto spunta da dentro un rotolo di carta per le mani appoggiato sul piano di lavoro. L’ho sorpreso accendendo la luce, solo il tempo di fotografarlo e si è infilato in una fessura. Anche questi scarafaggi temono la luce e si annidano in punti poco illuminati.

Blattella germanica è molto attiva. Se in cucina le blatte sono numerose per superare la competizione tra individui escono dai nidi anche di giorno. In ogni caso, a volte basta una penombra per stimolarle a cercare il cibo. Un’altro sintomo di un’infestazione avanzata è trovare nello stesso ambiente insetti adulti e insetti immaturi. Vedere molti insetti giovani di varie dimensioni dimostra che le uova sono state deposte in tempi differenti.

Considera che le femmine di Blattella germanica depongono le uova dentro un involucro protettivo chiamato ooteca. La femmina porta con se l’ooteca per un breve periodo di tempo, e ne depone una all’incirca ogni tre settimane. Dentro l’ooteca ci sono 30-40 uova. Se in casa viene introdotta accidentalmente un’ooteca, dopo la schiusa delle uova, potresti trovare numerosi piccoli insetti.

scarafaggi foto_Blattella-germanica

Le immagini fanno sembrare le blatte carine, ma…

Le foto di scarafaggi ci fanno sembrare le blattelle carine, ma invece sono insetti nocivi. La cucina è un ambiente sensibile dove l’igiene deve essere massima. Per questo se ci sono gli scarafaggi dobbiamo pensare che il problema va risolto in tempi brevi.  Il rischio è quello di toccare le superfici contaminate dagli scarafaggi o di mangiare cibi inquinati.

Sulle superfici dove camminano distribuiscono i microorganismi che sono responsabili di gravi malattie. L’osservazione che di solito mi sento fare è che le blattelle, a differenza di altre specie di scarafaggi, frequentano solo la cucina e non arrivano dagli scarichi. Questo è vero, ma camminano dappertutto anche sulla spazzatura e sui residui dimenticati, magari talmente nascosti da essere irraggiungibili con la pulizia.

Le blatte si sporcano la bocca masticando anche alimenti in decomposizione e indagano tutto alla ricerca del cibo. Rigurgitano la saliva su quello che mangiamo, sugli utensili e sulle superfici di lavoro. Inquinano spargendo gli escrementi.

scarafaggi foto_Blattella-germanica

Blattella germanica si arrampica sul vetro.

La fotografia sopra raffigura una Blattella germanica che si arrampica sul vetro. E’ in grado di farlo anche su altre superfici lisce come i rivestimenti interni dei mobili e le lamiere di metallo. Le sue zampe terminano con delle ventose (pulvilli) che le consentono di sfruttare l’ambiente in modo tridimensionale.

A differenza di Blatta orientalis (lo scarafaggio nero) che è in grado di arrampicarsi solo sulle superfici ruvide, Blattella germanica in una cucina è a suo agio, e riesce a raggiungere ogni angolo dell’ambiente.

scarafaggi foto Blattella-germanica

 

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Fotografie di scarafaggi. Blatta orientalis. Lo Scarafaggio nero è bruno scuro.


Sono fotografie di scarafaggi dedicate a Blatta orientalis. Questa blatta viene comunemente chiamata Scarafaggio nero. Ma guardala bene: è di colore bruno scuro! Quando viene scovata corre veloce, e si rifugia infilandosi dentro una crepa o in un tombino. Io trovo la sua struttura interessante.

fotografie di scarafaggi

fotografie di scarafaggi

fotografie di scarafaggi

fotografie di scarafaggi

fotografie di scarafaggi

fotografie di scarafaggi

 

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Eliminare gli scarafaggi in casa? Leggi le 7 risposte! Eviterai le malattie e l’insetticida.


Per eliminare gli scarafaggi in casa devi affidarti a un disinfestatore diligente; dopo la bonifica ti suggerirà come fare una prevenzione efficace. Rispondendo a 7 domande frequenti, ti do qualche informazione in più su questi insetti. Ma fai attenzione: se pensi che gli scarafaggi vivono solo nelle case sporche sbagli! Controlla bene la tua casa anche se è pulita. Scopri come accorgerti delle blatte nascoste, e così difenditi dalle malattie.

 

scarafaggi blatte foto

Scarafaggi o blatte? Chiamali come vuoi, ma in casa è meglio eliminarli. Subito!


Puoi chiamarli scarafaggi oppure blatte perché parliamo degli stessi insetti, e un nome vale l’altro. In alcune regioni si sente parlare anche di bacarozzi o bacherozzi. Non conoscendoli bene potresti dire di avere in casa un piccolo scarafaggio marrone oppure, uno scarafaggio nero. Descrivici l’insetto che al resto pensiamo noi. Siamo disinfestatori esperti.

Eliminiamo gli scarafaggi dalla casa, ma facciamo di più…


Una
disinfestazione ben eseguita è molto efficace, ma per eliminare gli scarafaggi definitivamente bisogna rimuovere le cause del problema. Una volta uccisi gli insetti con un trattamento incisivo e sicuro, ti insegneremo a usare un’arma potente: la prevenzione! È la parte più bella del nostro lavoro. Potrai evitare un’infestazione senza usare l’insetticida.

Se hai visto uno scarafaggio gironzolare sui fornelli della cucina o sul pavimento del bagno, nell’autorimessa o in un tombino del giardino, ti suggerisco di darti da fare, perché potrebbero essercene altri: sono insetti pericolosi per la salute.


7
domande 7 risposte sugli scarafaggi.

 

1) Perché troviamo gli scarafaggi in casa?

2) Quali sono gli scarafaggi più comuni?

3) Le blatte da dove vengono, e come entrano in casa?

4) Gli scarafaggi sono pericolosi per la salute?

5) Gli scarafaggi dove si annidano?

6) Come accorgersi delle blatte?

7) Come fare a eliminare gli scarafaggi dalla casa?

 

 

eliminare_gli_scarafaggi_in_casa

1) Perché troviamo gli scarafaggi in casa?


In ogni casa ci sono condizioni ideali che attirano gli scarafaggi, sono richiamati dagli odori e dal clima che – almeno in alcuni punti – deve essere un po’ umido. Provengono da spazi infestati vicini oppure, li trasferiamo senza accorgerci. Gli scarafaggi sono ovunque ed esplorano sempre posti nuovi; se trovano le condizioni adatte per vivere e non vengono disturbati, prosperano. Scovarli per caso in cucina o in altre stanze dell’abitazione è un imprevisto da mettere in conto. Capita!

2) Quali sono gli scarafaggi più comuni?


Nelle regioni dove lavoriamo le specie di interesse sanitario sono tre, capita raramente di rinvenire una quarta. Nelle cucine calde e umide vivono
Blattella germanica e Supella longipalpa che preferiscono temperature vicino ai 30°C. Blatta orientalis si insedia in ambienti con temperature più basse, per questo la troviamo nelle crepe dei pavimenti e dei muri, nelle autorimesse e nelle cantine umide, negli scarichi e nelle fogne, ecc.

La Blatta rossa (Periplaneta americana) a Brescia e nelle province limitrofe è occasionale: vive bene a una temperatura di 28°C associata a un’umidità particolare. Frequenta cunicoli sotterranei, scarichi e fogne. Tutte queste specie vivono bene nell’oscurità.

In Italia sono presenti altre due specie di blatte: Polyphaga aegyptiaca e Blatta lateralis; la prima si è acclimatata nelle regioni meridionali, l’altra è segnalata in Sardegna.

Gli scarafaggi si diffondono nelle città con i trasferimenti di cose e di persone, e così succede di rinvenire delle specie insolite. Qualche tempo fa abbiamo trovato Polyphaga aegyptiaca in una villetta a Brescia. I nostri clienti avevano traslocato da poco da un’altra regione, e le blatte sono arrivate dentro una scatola di libri presa dalla cantina.

 

Eliminare gli scarafaggi

3) Le blatte da dove vengono, e come entrano in casa?


Se ti stai chiedendo
come hanno fatto gli scarafaggi a entrare in casa devi sapere che hanno mille modi. Giungono dall’esterno – a volte arrivano con noi – e poi si propagano nei locali.

Con un cartone che viene da un negozio o da un magazzino con le blatte, potresti inavvertitamente portare a casa delle uova oppure degli insetti di Supella longipalpa o di Blattella germanica. Considera che gli adulti di quest’ultima specie possono compiere piccoli voli e, anche se volano raramente e debolmente, potrebbero arrivare dalla cucina infestata di un appartamento vicino.

Blatta orientalis può imbucarsi in casa dal balcone o dalla finestra: infatti, riesce ad arrampicarsi sulle pareti ruvide di un palazzo, arrivando agli appartamenti più alti.

Le reti fognarie, il metano, il condizionamento, lo scarico dei fumi, gli impianti idrici ed elettrici, connettono tra di loro gli appartamenti di un condominio. Gli scarafaggi seguono le reti che si diramano in ogni alloggio e così si diffondono. Sono veloci e possono arrivare lontano.

Pillola: le blatte depongono le uova in un involucro protettivo (ooteca). La femmina porta con se l’ooteca (vedi fotografia sotto: è l’insetto disposto verticale) per un periodo di tempo. Le uova sono contenute in numero variabile: Blatta orientalis in media 16; Blattella germanica 30-40; Supella longipalpa 16-18. Se in casa viene introdotta casualmente un’ooteca – d’un tratto, dopo la schiusa delle uova- potresti trovare numerosi piccoli insetti 🙁

4) Gli scarafaggi sono pericolosi per la salute?


Per mantenere l’igiene in casa è necessario eliminare gli scarafaggi che potrebbero diffondersi a partire dalla fossa biologica, da un cumulo di rifiuti oppure, da uno scantinato sporco e umido. Entrano negli ambienti dove abitiamo, e per un po’ di tempo potrebbero non essere visti. Per noi il rischio è quello di toccare ciò che è contaminato o di mangiare cibi inquinati. Le blatte possono farci ammalare gravemente.

Camminando in ambienti sudici, tra le setole delle zampe, trattengono i microrganismi responsabili delle malattie, che poi disseminano dappertutto. Indagano ogni genere di cibo. Le blatte si sporcano la bocca masticando anche alimenti in decomposizione, e poi rigurgitando la saliva su quello che potremmo mangiare. Disperdono gli escrementi ovunque.

Quali malattie possono trasmettere gli scarafaggi? All’uomo possono trasmettere dissenterie batteriche, salmonellosi, botulino e colera. Parecchi ceppi del virus poliomielitico, i virus Coxackie, probabilmente quello dell’epatite A. Il contatto diretto con le blatte può sviluppare allergie (fonte: Istituto Superiore di Sanità).

E se a essere inquinata fosse la posata nel cassetto della cucina, un piatto, un bicchiere o un pezzo di pane lasciato nel cestino? Tutto questo può accadere a nostra insaputa, ma altre volte succede perché sminuiamo il problema.

Se vogliamo che la nostra casa sia sana, dobbiamo eliminare gli scarafaggi, e fare un’efficace prevenzione con pratiche quotidiane costanti.

 

scarafaggi in casa_Blattella germanica

5) Gli scarafaggi dove si annidano?


Se non sei del mestiere è difficile capire dove si annidano in casa gli scarafaggi. Ogni specie ricerca luoghi ottimali. Ma dentro la stanza ideale gli scarafaggi si rifugiano in punti particolari – sempre nascosti -, che individuano valutando le minime variazioni di temperatura e di umidità; così come la qualità e la quantità di cibo disponibile.

Prendendo come riferimento le preferenze ambientali delle diverse specie, possiamo fare qualche esempio utile per capire dove cercare gli annidamenti. Ma tieni presente che anche il disinfestatore più esperto ogni volta si ingegna.

La lavastoviglie offre agli scarafaggi molte possibilità per attecchire. E l’infestazione (all’inizio) è quasi sempre difficile da scoprire, perché la macchina rimane incassata tra i mobili della cucina.

L’oscurità in cui si trova, la temperatura e l’umidità che mantiene tra un lavaggio e l’altro, ne fanno un luogo adatto per Blattella germanica. Le infestazioni possono essere gravi e a volte le blatte provocano persino il cortocircuito dell’apparecchio. Continuando, allo stesso modo, potremmo parlare del forno o della macchina del caffè espresso, ecc.

I mobili della cucina hanno molte fessure e spazi ciechi. Per esempio, dove i ripiani aderiscono ai prospetti interni, dentro le cerniere delle ante, tra lo schienale e il muro, ecc. Le blatte si annidano anche nelle canaline passacavi della corrente – soprattutto se applicate al muro – e nelle prese del piano di lavoro. Questi posti sono adatti a Blattella germanica che si arrampica fino sulle superfici più lisce.

In punti un po’ più asciutti come nelle intercapedini delle pareti in cartongesso, si potrebbe annidare Supella longipalpa. Blattella germanica e Supella longipalpa sono due scarafaggi marroni simili, per questo vengono facilmente confusi.

Sotto il lavello della cucina come nel bagno ci potrebbero essere le condizioni per un’infestazione di Blatta orientalis, detta anche scarafaggio nero, ma è bruno scuro. (A proposito: hai guardato le foto di scarafaggi dedicate a Blatta orientalis? C’è il link un po’ più sopra!). Una fessura tra le piastrelle del muro o una spaccatura attorno al tubo di scarico; la fessura di un battiscopa o di un infisso: possono diventare un ricettacolo.

Ma gli scarafaggi approfittano anche di molti altri posti, e così potresti trovare la Blattella anche in bagno. In genere, il caldo umido di questa stanza richiama qualche insetto già presente in cucina.

 

Pillola: gli scarafaggi sono attirati dagli alimenti zuccherini con un buon contenuto di acqua, come la marmellata. Nel nostro laboratorio alleviamo qualche insetto, e ogni tanto diamo la confettura. Quando ti capita di aprire il vasetto di marmellata, prima di metterlo in dispensa chiudilo, e non lasciare in giro la posata usata  😉

 

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6) Come accorgersi delle blatte?


Le blatte sono insetti furtivi. Quando entrano in casa la perlustrano e se si trovano bene attecchiscono.
Ma un’infestazione può iniziare anche dalle uova, e dopo la schiusa potresti trovare numerosi insetti neonati. In un caso o nell’altro, della presenza delle blatte è meglio accorgersi il prima possibile ed eliminare gli scarafaggi prima che si propaghino.

Se in casa ci sono pochi scarafaggi questi insetti avranno spazi e cibi a volontà e, visto che si muovono nell’oscurità è difficile incontrarli. Procedono nel buio con sicurezza servendosi delle antenne che usano anche per avvertire le vibrazioni e i movimenti dell’aria. Così si accorgono di noi e ci battono sul tempo, nascondendosi prima di essere visti.

Per via delle abitudini notturne, dell’istinto prudente, e poiché lasciano solo piccole tracce della loro presenza, capita di accorgersi degli scarafaggi quando ormai si sono affermati. Per individuarli in tempo bisogna sorvegliare continuamente gli ambienti: la vigilanza è uno dei pilastri della prevenzione.

Dentro i pensili della cucina e sui piani di lavoro possiamo osservare se ci sono gli escrementi. Ci vuole un po’ di attenzione perché sono segni piccoli: quelli di Blattella germanica hanno la dimensione di un grano di zucchero. Possono sembrare piccole palline o avere forma cilindrica, in alcuni casi assomigliano a virgole sbavate (guarda la fotografia sopra). Si scorgono in controluce sulle superfici più lucide, e il loro colore bruno scuro contrasta sui mobili chiari.

Il sistema più affidabile per accertarsi delle blatte è l’uso di trappole adesive. Gli insetti sono attirati verso la colla dall’effluvio di una sostanza (feromone) oppure, da una pastiglia di cibo. Se le trappole sono professionali e posizionate diligentemente il risultato del monitoraggio è sicuro.

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7) Come eliminare gli scarafaggi dalla casa?


Un disinfestatore professionale formato è in grado di eliminare gli scarafaggi
 in modo efficace e sicuro in qualsiasi ambiente domestico. Quindi, su questo argomento non ci dilunghiamo. Ma quello che conta è cosa succede dopo una bonifica ben fatta, perché gli scarafaggi potrebbero ritornare.

Per eliminare gli scarafaggi in casa bisogna individuare le cause dell’infestazione. E’ compito del disinfestatore suggerire al cliente i miglioramenti per prevenire le blatte. Sono accenni semplici e concreti per evitare quelle (ingenue) distrazioni che agevolano gli insetti.

E’ un’opinione sbagliata pensare che il motivo di un’infestazione sia da ricercare solo nella pulizia quotidiana della casa. Infatti, davanti agli scarafaggi succede di sentir dire: “Come è potuto accadere!? La mia casa è pulita!”.

Per evitare un’infestazione oltre alla pulizia si devono controllare periodicamente gli ambienti. Le buone pratiche quotidiane sono molto efficaci: servono anche se non hai mai visto una blatta per continuare a vivere in salute.

Due righe (da leggere bene) sulla pulizia della casa.


E’ ovvio che la pulizia deve essere rigorosa e continua in special modo negli angoli delle stanze, ma le blatte possono diffondersi anche in una casa a prima vista pulita, infatti: vivono nutrendosi pure di sole briciole.

Capita di non fare caso a quelle inezie che scivolano dietro i mobili e si infilano sotto il battiscopa della cucina oppure, a quelle che cadono – dimenticate – sotto l’affettatrice.

A proposito di cibo devi sapere che all’occorrenza le blatte si spostano da una stanza all’altra cercando acqua e qualsiasi cosa riescono a masticare. Vanno in giro e ci sembra illogico sorprenderle in posti ben puliti.

Tra gli interventi di manutenzione da non dimenticare c’é la pulizia del tetto. Soprattutto se è abitato dai colombi. Gli scarafaggi neri vivono anche nello strato di foglie marcescenti e nelle croste di guano umide, da lì penetrando nelle mansarde. Sono infestazioni difficili da risolvere perché gli insetti invadono anche le intercapedini della copertura.

 

Pillola: lo sai che gli scarafaggi mangiano cose strane? Si nutrono anche di carta e di cartone; in alcuni casi di legno. E poi, gradiscono la nostra pelle: quella che si desquama! Ogni giorno ne perdiamo circa un grammo 😐

 

RIASSUNTO:

Puoi chiamarli scarafaggi o blatte, è lo stesso. In ogni casa ci sono condizioni ideali che attirano gli scarafaggi: sono richiamati dagli odori e dal clima un pò umido.

Gli scarafaggi che di solito troviamo a Brescia e nelle province vicine sono: Blattella germanica (Blattella), Supella longipalpa – quasi uguale a Blattella – e Blatta orientalis (Scarafaggio nero).

Gli scarafaggi entrano in casa in tanti modi. Certe volte si intrufolano dall’esterno; in altri casi arrivano con noi. Se si trovano bene, si propagano.

Gli scarafaggi possono farci ammalare gravemente. Camminano in ambienti sudici e trattengono i microrganismi responsabili di gravi malattie. Rigurgitano la saliva infetta sul nostro cibo e disperdono gli escrementi ovunque. Eliminare gli scarafaggi dalla casa è un’azione responsabile.

Dentro la stanza ideale gli scarafaggi si annidano in punti particolari. Li individuano valutando anche minime variazioni di temperatura e di umidità. Controlla spesso gli armadi della cucina, la lavastoviglie e ogni altro elettrodomestico. Non serve smontarli: dai un’occhiata da vicino, ogni tanto.

Per controllare se ci sono le blatte devi usare le trappole adesive, meglio se sono professionali. Per avere i dispositivi migliori chiedi un suggerimento all’esperto.

Un disinfestatore diligente sa eliminare gli scarafaggi in modo efficace e sicuro. Le buone pratiche quotidiane sono una prevenzione efficace.

 

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Disinfestazione? La miglior cura è la prevenzione.


Blattella germanica disinfestazione

 

Arrivo di buonora, la cliente mi aspetta sulla porta; e subito noto un’espressione di sconcerto e di incredulità.
Il tempo di accomodarsi in cucina, e un insetto sfreccia sul piano di marmo bianco. Lei m’incalza: “Ho bisogno di una disinfestazione, ma la casa è pulita, com’è potuto accadere? Quest’insetti da dove vengono?”.

 

Disinfestazione? La miglior cura è la prevenzione.

 

In casa abitano con noi numerosi artropodi (una categoria più ampia dei soli insetti), molti di loro sono organismi di piccole dimensioni, alcuni sono invisibili.
Nell’ecosistema domestico trovano condizioni ambientali adatte per la loro vita, per la crescita e la riproduzione. Sono nicchie ecologiche caratterizzate da un microclima ideale, da un riparo sicuro e dalla disponibilità di cibo.
Gli infestanti si annidano sfruttando gli spazi nascosti, sono interstizi e angoli fuori mano; per questo capita di non avere percezione della loro presenza, e quando li avvistiamo ormai sono diffusi, e dobbiamo ricorrere a una disinfestazione.

Protagonisti di gravi invasioni o di fugaci comparse, artropodi e roditori sono presenti in qualsiasi contesto di vita; alcuni di loro hanno un rapporto stretto con il nostro cibo, tanto da essere qualificati commensali.
La loro sopravvivenza è garantita da ambienti urbani che tengono conto delle sole esigenze dell’uomo. Un discreto aiuto viene anche dallo scarso senso civico dei cittadini, dal sovraffollamento urbano di animali domestici, dalla presenza di animali randagi o semi randagi, dalla disarmonia tra le specie, dall’insufficienza di progetti ben strutturati per il loro controllo.
E’ una condizione che paghiamo a caro prezzo, con danni economici, ma anche con dermatosi, allergie, ingestioni di tossine, trasmissione di microrganismi patogeni ecc.

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Il contrasto parassitario in qualsiasi ambiente ha come denominatore comune la prevenzione: per prima cosa si dovrebbe tenere d’occhio, e avere un’attenzione per i particolari. A volte è possibile evitare la disinfestazione. In ogni caso, l’intervento dev’essere a basso impatto verso l’uomo e l’ambiente (con questo articolo potrai verificare di persona i vantaggi della disinfestazione moderna).

Uno spot pubblicitario tormentone degli anni Ottanta, raccontava di un’energica signora Luisa, una professionista delle pulizie che con severità diceva: ” Luisa comincia presto, finisce presto, e di solito non pulisce il water”. Una vivida battuta, ma soprattutto un’ingegnosa trovata pubblicitaria; in realtà, il water lo strigliava e lo igienizzava.

“La signora Luisa” è ancor oggi metafora di una pulizia domestica premurosa, a cui non sfugge nulla. Infatti, una vigile sorveglianza e un’attenzione per i dettagli fanno la differenza: mantengono lontani gli artropodi intrusi.

Gli infestanti cominciano con un focolaio anonimo che di solito è nascosto, poi,  a poco a poco, si propagano. Se da un lato è difficile garantire l’impermeabilità di un ambiente agli insetti, agli acari e ai roditori; dall’altro, possiamo fattivamente evitare che si insedino, scansando le conseguenze derivanti da una contaminazione, che un po’ alla volta dilaga.

E’ da sempre che sento dire: “La miglior cura è la prevenzione!”. Ho sufficiente esperienza e, con una punta di disincanto, penso che la prevenzione sia un po’ come lo jogging: tutti dicono che fa bene, ma lo praticano ancora in pochi.
Cammino per le piazze e le strade delle città – sono curioso – devo dire che negli ultimi tempi le cose vanno meglio, ma solo per lo jogging

Come operatore del settore, sul tema della prevenzione sento di avere una certa responsabilità. Infatti, è più facile rapportarsi a un cliente prescrivendo una disinfestazione sbrigativa e di poche parole, che impegnarsi con un supplemento di garbata anamnesi, emotivamente rischiosa per via delle evitabili  – ingenue – distrazioni delle persone.
Si tratta d’investire di più nel pensare, di corroborare una debole sensibilità biologica, di avere il coraggio di esprimere le proprie convinzioni circa le cattive abitudini, e di suggerire comportamenti virtuosi.

Dopo l’intervento di bonifica la cliente ha seguito con diligenza ogni nostro suggerimento; insieme abbiamo corretto le cause dell’infestazione di Blattella germanica, che aveva colpito la sua cucina.

Tornato il sereno, lei sorveglia ogni angolo della sua casa: ha coscienza del problema ed è attenta anche ai particolari.
Ogni tanto le capita di trovare un intruso che gironzola sul pavimento, e ci sentiamo per un’imbeccata. Ha capito che questo è l’unico modo per evitare una nuova disinfestazione.

Mi ha detto che anche lei comincia presto e finisce presto: adesso si sente sicura e vigila, ogni stanza è sotto il suo controllo.

Scheda comparativa riconoscimento blatte


Conosciamo circa 3500 specie di blatte, di cui 400 presenti anche in Italia, ma quelle dannose per l’uomo sono pochissime:

  • lo scarafaggio comune (Blatta orientalis), che vive in ambienti freschi
  • la blatta grigia (Blattella germanica), che si trova in ambienti caldi e umidi
  • il grande scarafaggio americano (Periplaneta americana), che dimora sia in ambienti umidi, sia caldi sia freschi.

Ecco delle pratiche indicazioni per riconoscerli:

BLATTA ORIENTALE
(Blatta orientalis)foto-scheda-blattaor
BLATTELLA GERMANICA
(Blattella germanica)foto-scheda-blattellager
BLATTA AMERICANA
(Periplaneta americana)foto-scheda-blattaperi
Lunghezza 2,5 cm (maschio)
3,2 cm (femmina)
1,3 – 1,6 cm 3,8 cm
Colore Variabile dal marrone scuro al nero Marrone chiaro Marrone-castagna, con una leggera marcatura tra la faccia dorsale e lo scudo toracico.
Testa Medio-piccola Piccola Medio-piccola
Torace Piccolo Piccolo, con due strisce divergenti nere sul pronoto, cioè la porzione dorsale del torace verso la testa. Piccolo
Addome Medio-grande, rappresenta circa il 50% del corpo. Medio-grande, rappresenta circa il 50% del corpo. Medio-grande, rappresenta circa il 50% del corpo.
Antenne Lunghe, molto mobili Lunghe, molto mobili Lunghe, molto mobili
Ali Presenti solo nel maschio, lasciano scoperti gli ultimi 5-6 segmenti dell’addome. Presenti, coprono tutto l’addome. Presenti, coprono tutto l’addome.

 

 

Blatte o scarafaggi – Scheda comparativa biologia


Dati bio-etologici

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Ne sono stati trovati reperti fossili che risalgono a oltre 300 milioni di anni fa, il che testimonia della loro resistenza durante l’evoluzione terrestre.
Le blatte sono insetti relativamente larghi e bassi, con zampe larghe che consentono loro di correre molto velocemente; hanno un corpo piatto che permette loro di entrare in crepe e fessure molto strette. Hanno un apparato dentale masticatore tale che possono cibarsi dei materiali più vari.
Vivono in maniera gregaria e sono generalmente attivi nelle ore notturne. Alcune specie hanno le zampe fornite di ventose e possono arrampicarsi su superfici verticali perfettamente lisce e sui soffitti (Blattella germanica).

Se ne conoscono 3500 specie, di cui 400 presenti anche in Italia, ma quelle dannose per l’uomo sono pochissime:

  • lo scarafaggio comune (Blatta orientalis), che vive in ambienti freschi
  • la blatta grigia (Blattella germanica), che si trova in ambienti caldi e umidi
  • il grande scarafaggio americano (Periplaneta americana), che dimora sia in ambienti umidi, sia caldi sia freschi.

Scheda comparativa biologia blatte

BLATTA ORIENTALE
(Blatta orientalis)foto-scheda-blattaor
BLATTELLA GERMANICA
(Blattella germanica)foto-scheda-blattellager
BLATTA AMERICANA
(Periplaneta americana)foto-scheda-blattaperi
Uova Ooteca marrone scuro, asimmetrica, lunga circa 0,9 cm, non incollata al suolo. Nell’ooteca ci sono 16 uova. Ogni femmina depone in media 8 ooteche, in un posto tranquillo vicino al cibo. Ooteca marrone brillante, lunga circa 0,6 cm, esternamente presenta 16 divisioni. Nell’ooteca ci sono in media 30 – 40 uova. Viene deposta normalmente in crepe poco prima della schiusa. Ogni femmina ne depone circa 6 nell’arco di un anno. Ooteca marrone scuro, simmetrica, modellata, lunga circa 0,8 cm. Ogni ooteca contiene 16 uova. Normalmente viene prodotta un’ooteca alla settimana, che viene poi incollata su una superficie nascosta. In tutto il numero delle ooteche va da 15 a 90.
Stadio di uovo Da 37 a 81 giorni Da 14 a 35 giorni. Da 29 a 58 giorni.
Stadio di ninfa Dalle 24 alle 140 settimane. 7 stadi ninfali, per un periodo totale che va dalle 6 alle 31 settimane. 9 – 13 stadi ninfali per un periodo che va dalle 22 alle 139 settimane.
Vita d’adulto
(femmina)
Dalle 5 alle 26 settimane. Dalle 20 alle 30 settimane. Dalle 15 alle 84 settimane.
Discendenti in 1 anno Circa 200 10.000 in due generazioni circa 800
Temperature ottimali Tra i 20 – 29°C Tra i 29,5 – 35°C Tra i 29,5 – 35°C
Luoghi d’incontro Scantinati umidi, cantine, autorimesse interrate, tra le doppie pareti. Abitazioni umide, dietro o vicino a lavatrici, lavastoviglie, lavandini. Piani interrati, contenitori di rifiuti vegetali, tunnel,cunicoli, navi ed aree portuali.
Ciclo vitale  ciclo_vitale_blatte

Segni per riconoscerli

Rifuggono la luce: vederli di giorno significa che è in atto una notevole infestazione.
Le ghiandole che si trovano sul loro addome secernono un liquido nauseabondo percepibile anche dall’uomo.

Per riconoscerli può essere d’aiuto la scheda comparativa riconoscimento blatte o scarafaggi.

La lotta

La conoscenza del loro ciclo biologico, che varia a seconda della specie, è fondamentale per impostare un corretto programma di disinfestazione. È importante sapere che per tutte le specie i cicli si accavallano durante l’anno e che nello stesso periodo possiamo trovare adulti, neanidi (individui adulti ma senza ali) e ninfe (con abbozzi alari) di ogni età e le ooteche, cioè gli involucri che racchiudono le uova.
Per una deblattizzazione corretta Eurogreen distingue tre fasi:

  • le operazioni preliminari
  • l’intervento di lotta vera e propria
  • il monitoraggio e il mantenimento

Le operazioni preliminari

1. Si effettua una accurata ispezione ai locali da trattare per determinare il tipo e l’entità dell’infestazione, i nascondigli e le sorgenti di cibo delle blatte, e identificare le possibili cause di propagazione dell’infestazione.
2. Monitoraggio delle specie presenti: si distribuiscono trappole collanti per catturare e individuare i tipi di blatte presenti e il loro numero approssimativo.
3. Si definisce il perimetro dell’area di intervento, in modo da evitare pericolose fughe in zone adiacenti, che diverrebbero vere e proprie “zone rifugio”.

L’intervento di lotta vera e propria

1. Si trattano le superfici, controsoffitti e doppie pareti, scantinati, magazzini, fogne, discariche ove le blatte si spostano, facendo attenzione a non contaminare cibi o qualsiasi altra cosa.
2. Si prosegue con un trattamento specifico all’interno dei rifugi delle blatte (crepe e fessure).

Il monitoraggio e il mantenimento

Per mantenere sotto controllo la popolazione delle blatte dopo il trattamento Eurogreen suggerisce alcune norme igienico-sanitarie e comportamentali:

  • procedere a una accurata pulizia e mantenere i locali puliti ed asciutti,
  • stivare merci su pallets e non a contatto diretto coi pavimento,
  • controllare che le merci in entrata non presentino tracce evidenti di infestazione,
  • limitare ogni possibile via d’accesso dall’esterno, stuccando o sigillando ogni crepa e fessura,
  • mantenere i rifiuti sigillati in sacchi di polietilene e comunque allontanarli frequentemente.

Il costante monitoraggio degli ambienti trattati consentirà di intervenire subito in caso di eventuale reinfestazione.

Tempi di intervento

Eurogreen predispone un corretto calendario di deblatizzazioni che prevede interventi periodici studiati in funzione della specie, della gravità dell’infestazione e dei fattori ambientali che favoriscono lo sviluppo delle blatte, come temperatura, umidità, presenza di cibo e anfratti per gli insetti, e anche l’accensione e lo spegnimento degli impianti di riscaldamento. Si possono quindi eseguire da 4 a 13 trattamenti in un anno.
Eurogreen riserva una particolare attenzione alle strutture a rischio (ospedali, cucine, ristoranti, eccetera).

Danni

Oltre ai danni diretti, causati quando si cibano di alimenti umani, pelle, peli, carta, colla, eccetera, e a quelli indiretti, quando contaminano alimenti, stoviglie, confezioni e utensili, gli scarafaggi sono potenzialmente molto pericolosi perché in grado di diffondere microbi e organismi patogeni, con cui entrano in contatto vivendo e cibandosi in luoghi malsani come fogne, discariche, pattumiere, latrine, trasportandoli sul corpo, sulle zampe e sulle antenne e disseminandoli nell’ambiente attraverso deiezioni e rigurgiti.
In luoghi a rischio, come ospedali e comunità in genere, il potenziale biologico di infezioni e contagio è molto superiore e ben più pericoloso.
Ricordiamo infatti che oltre ai batteri responsabili di gastroenteriti (Escherichia coli) e salmonellosi (Salmonella spp.), gli scarafaggi sono vettori di Staphylococcus responsabili di ascessi, Pseudomonas che producono infezioni, Shigella, Proteus, Mycobacterium e addirittura Pasterella pestis (rilevata sugli insetti in un focolaio di peste ad Hong Kong), per un totale di ben 48 ceppi di batteri patogeni. Possono inoltre diffondere protozoi, nematodi e cestodi, pericolosi per l’uomo.

Aree geografiche di intervento

Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo.